VIA TIBERINA
La nostra Associazione progetta, rileva, segnala ed effettua la manutenzione di alcune le vie del nostro territorio. I viandanti che le percorrono possono essere di grande aiuto se ci comunicano le loro osservazioni permettendoci di intervenire là dove sia necessario:
Ecco un esempio di quanto ci hanno scritto Marco e Daniela:
Gent.ma Comunità Toscana il Pellegrino,
siamo Marco e Daniela di Modena. Dopo aver camminato agli inizi di novembre scorso la Via Ghibellina che ci era piaciuta tantissimo, per Pasqua ci siamo cimentati con la via Tiberina. Partiti da La Verna il 29 marzo siamo arrivati ad Assisi il 7 aprile. Percorso fantastico in una zona poco antropizzata con piccoli borghi dove ancora si riesce a respirare e a relazionarsi con le persone in modo semplice, genuino e immediato. A casa avevamo preparato le tappe per percorrere 20-25 km al giorno e trovare da dormire, ma poi causa maltempo abbiamo dovuto apportare alcune variazioni (molto gradite) al programma. Viaggiamo servendoci di un gps garmin e di due carrelli portazaino auto costruiti (per questo di solito ci chiamano “quelli del trolley”).
Questo è un piccolo riassunto del nostro e vostro cammino.
1 tappa da La Verna a Caprese Michelangelo.
Percorso bellissimo in mezzo alla natura, un po’ faticosa la salita finale al paese. Ben segnato, traccia gps perfetta. Abbiamo dormito e cenato all’albergo Cristallo dove i gestori sono stati molto gentili e cordiali.
2 tappa da Caprese ad Anghiari.
Una piccola variante della statale era chiusa dagli sterpi, così abbiamo proceduto su quest’ultima; molto bello il lungo tratto in pineta, peccato che a metà è cominciato a piovere e poi a grandinare… proprio dove non c’era alcuna possibilità di ripararsi sotto qualcosa. Ci siamo fermati in paese ad Anghiari per visitarlo e abbiamo alloggiato all’albergo la meridiana Mangiato molto bene in un localino per giovani sulla via principale.
Segnavia e traccia ok. (a parte il tratto chiuso)
3 tappa da Anghiari a Monte S. Maria Tiberina.
Avendo piovuto molto le carrarecce erano spesso interrotte da laghi d’acqua, ma con un po’ di pazienza e di equilibrismo li abbiamo oltrepassati. Arrivati all’intersezione con la statale, il gps diceva dx mentre i segni a sx. abbiamo chiesto nella casa lì vicino e seguito le frecce che erano la via giusta. Più avanti infatti ci ricolleghiamo alla traccia. Fermata per visita a Citerna. Monterchi secondo me valeva una visita, ma la strada era lunga e l’abbiamo saltata. Altra fermata visita a Lippiano (fantastico!) poi di corsa a Monte S. Maria dove ci ha accolto alle otto di sera il gentilissimo Gioacchino mandato dall’altrettanto gentilissimo Don Adriano che ci ha fatto dormire nella nuovissima canonica. Oscari purtroppo era chiuso e col mangiare ci siamo arrangiati. Buoni i segni, la traccia gps è da sistemare.
4 tappa da Monte S. Maria Tiberina a Canoscio.
Dopo un’accurata visita all’eccezionale borgo di Monte S. Maria. colazione e due chiacchiere da Oscari, partiamo seguiti da un cagnetto per alcuni chilometri.
I continui saliscendi con salite impegnative fanno sì che il nostro progredire sia piuttosto lento, ma il paesaggio appagante rende tutto più facile. Curiose le trappole per le cornacchie(?). Arrivati al Santuario della Madonna del Transito a Canoscio decidiamo di fermarci: il posto è troppo bello per una visita fugace. Oggi è il lunedì di Pasqua, c’è un sacco di gente. Don Franco ci ospita nella casa del pellegrino, la sera ceniamo nel ristorante attiguo in compagnia dei gestori e di tutta la loro famiglia.
I segnavia e gli adesivi sono ok. La traccia gps è corretta.
5 tappa da Canoscio a Umbertide.
Scendiamo verso Calzolaro dove facciamo colazione al bar e rifornimento di cibo. Poi proseguiamo in salita fino a incrociare una sterrata che passa vicino a dei ripetitori. Sorge un dubbio: il gps dice sx, i segni dicono dx, che fare? Visto che un sentiero a sinistra non c’è optiamo per la strada che aggirando il monte scende riportandoci in traccia presso il mulino Vitelli dove avvistiamo gli alpaca. E’ presto e proseguiamo passando per il castello di Miglianella e arrivare all’incrocio da dove parte la strada che porta alla bellissima Umbertide. Troviamo l’ affittacamere “qui sotto le stelle” a 100 mt dal centro che per 25 euro a testa ci mette a disposizione un bellissimo appartamento. Cena a base di vera pizza napoletana.
Segnavia e adesivi ok . La traccia è da mettere a posto.
Abbiamo visto il guado di Calzolaro. C’era abbastanza acqua e il fondo era piuttosto scivoloso. Secondo noi conviene far passare il percorso direttamente dal paese, dove si può approfittare per fare la spesa e fare una pausa caffè. Il giorno seguente, visto il meteo piuttosto incerto, siamo rimasti a Umbertide per un’ulteriore visita e per andare a vedere a piedi il castello di Civitella Ranieri (bellissimo) e quello di Montacuto (tutto chiuso, non abbiamo visto niente).
6 tappa da Umbertide a Villa Pitigliana.
Dopo una lunga e doverosa sosta all’abbazia di Monte Corona camminiamo seguendo il bellissimo e inaspettato percorso lungo Tevere fino ad arrivare a casa di Cesare, l’agriturismo i Tre Contadini. Cena e piacevolissima serata in compagnia.
Segnavia , adesivi e gps corretti.
7 tappa da Villa Pitigliana a Perugia.
Visto l’abbondante rugiada per non bagnarci le scarpe scendiamo per la strada che purtroppo si rivela piuttosto lunga per riportarci praticamente sotto l’agriturismo distante pochissimo. Imbocchiamo il sentiero lungotevere e procediamo. Poco prima di Ponte Pattoli il sentiero si restringe parecchio in alcuni punti ed è a rischio frana; arrivati al parco fluviale (dove c’è una torre) occorrerebbe passare un ponticello, ma è chiuso perché pericolante. Ritorniamo indietro di poche centinaia di metri e aggiriamo l’ostacolo. Cesare è al corrente di questo piccolo inghippo e provvederà al più presto a segnare la breve via alternativa. Arriviamo al futurista ponte di ferro da dove comincia il sentiero delle lavandaie che con ripida salita ci porta nel cuore di Perugia. Pernottiamo all’ottimo ostello del centro (18 euro a100 metri dalla piazza principale) e ceniamo all’adiacente ristorante la botte con 12 euro (menu turistico ottimo)
Segnavia adesivi e traccia da sistemare.
8 tappa da Perugia ad Assisi.
Rifacciamo il percorso del giorno prima fino al Tevere e procediamo in direzione sud costeggiando su bella ciclabile. Più avanti un cartello in legno con freccione arancio ci fa ricordare le parole di Cesare che ci diceva che a causa di una frana su un fosso non si poteva passare e che per questo aveva fatto una deviazione per aggirarla. Passiamo sopra l’autostrada e ci rimettiamo in traccia. Passiamo una località, poi una rotonda con statua di San Francesco, l’aeroporto e a Bastia Umbra ci immettiamo sul percorso verde che zigzagando piacevolmente nella campagna comincia a regalarci bellissimi scorci su Assisi ai piedi del Monte Subasio. Arrivati sull’asfalto, dopo un ponticello si scolta a sx di nuovo sul percorso verde che però è franato per cui occorre procedere sulla strada fino alla prima sterrata a sx per reimmettersi. L’avvicinamento e l’arrivo è esaltante. Assisi come sempre è un posto magico. Cena e pernottamento all’ostello del camping Fontemaggio a un km dal centro. Bel posto 22 euro per dormire e 12 per la ottima cena. (l’ostello della pace non rispondeva al tel)
Segnavia, adesivi e traccia da sistemare.
Ecco, questo è tutto. Una bellissima vacanza in zone d’Italia non troppo conosciute, ma di grande interesse. Come frequentatori abituali di cammini pensiamo che la Via Ghibellina e la Via Tiberina siano due percorsi assolutamente da inserire fra i più belli della nostra penisola. E ci fa specie constatare che non sono presenti nell’atlante dei cammini del Ministero (dove invece sono presenti altri percorsi assolutamente disorganizzati…)
Probabilmente è perché la Via Ghibellina e Tiberina non sono molto conosciute e solo quelli che come noi si interessano all’argomento ne vengono a conoscenza. Un buon sito web fatto bene e tradotto anche in tedesco e inglese più una pagina Facebook dedicata possono fare miracoli. E questo lo diciamo noi, sessantenni, assolutamente poco avvezzi ai social e alla rete se non per curiosità e ricerca di informazioni. Anche una piccola guida con cartine descrizione percorso e luoghi di interesse possono essere molto utili per rendere appetibile un itinerario.
Certo, direte voi, a parlare si fa presto, ma noi pensiamo che il lavoro che avete fatto finora sia veramente di ottimo livello e che non deve andare perso perché i cammini sono come i sentieri, e se non si percorrono si chiudono…. In un momento in cui l’esercito dei camminatori itineranti aumenta sempre di più, invogliare a percorrere questi magnifici luoghi è la parola d’ordine.
Alla fine di questa lunga missiva, ringraziamo di cuore tutti Voi per l’opportunità che ci avete regalato e tutte le persone che abbiamo avuto il piacere di conoscere sulla via e che collaborano al progetto.
Auspicando di incontrarvi di persona, un caro saluto e… a presto sulle strade della Toscana.
Marco e Daniela
Il loro aiuto è stato incredibilmente utile. Grazie