Nel tentativo di conquistare la Toscana, il Duca di Milano Filippo Maria Visconti inviò il condottiero Niccolò Piccolino ad affrontare l’esercito fiorentino ad Anghiari, zona sotto il domino di Arezzo indebolito dalla perdita della battaglia di Campaldino. Ed ecco che Piccolino arriva con il suo esercito mercenario composto da 6000 cavalieri e 3000 fanti in Casentino nel 1440, accompagnati da un grande numero di “ persone inutili “ fra i quali i “saccomanni” che avevano il compito di rifornire l’esercito di provviste e beni di consumo con i loro saccheggi. Su invito di Francesco Guidi di Battifolle conte di Poppi giunse in Casentino, dopo aver saccheggiato e devastato il Mugello. Ed eccolo porre l’assedio a Castel San Niccolò. La popolazione si chiuse nel castello mentre molte donne con i loro bambini furono inviate dai loro mariti in esilio a Firenze,
dove furono accolti dalla popolazione.
Dopo questa atroce guerra che sconvolte il Casentino, ci fu un lungo periodo di pace interrotto dalla seconda guerra mondiale esattamente 500 anni dopo, dove i combattimenti lungo la linea Gotica sconvolsero nuovamente il Mugello ed il Casentino. Riccardo Merlo sta nuovamente scrivendo una memoria di questo periodo del quale ho ricordo. La conoscenza anche di questi episodi recenti costituisce un arricchimento interessante per il viandante per comprendere il territorio che attraversa.
Da questo racconto e dalle immagini tratte dal libro l’assedio di Castel San Niccolò di Riccardo Merlo mi sono venute in mente le atrocità sopportate dalle popolazioni innocenti per le guerre volute dai potenti durante i secoli fino ai giorni nostri. Nulla è cambiato nel tempo e la democrazia che dovrebbe portare la pace e la giustizia, rimane un’utopia. Invece la si esporta con la guerra sempre per interessi economici di pochi a scapito delle popolazioni innocenti.
Come facciamo allora a non essere accoglienti verso le popolazioni che soffrono rifiutando loro asilo e sfruttando la loro disperazione!
Esodi di popolazioni ma anche occupazioni ed 3 invasioni con oppressione dei popoli. Bellissimo quello che ha scritti Eduardo Galeano a proposito degli indiani d’America:
“Nel 1492 i nativi scoprirono che erano indiani
scoprirono che vivevano in America
scoprirono che erano nudi
scoprirono che esisteva il peccato
scoprirono che dovevano obbedienza ad un re ed a una regina
di un altro mondo e ad un dio di un altro cielo.
e che questo dio aveva inventato la colpa e il vestito.
e aveva comandato che fossero bruciati vivi coloro i quali
adoravano il sole e la luna e la terra e la pioggia che bagna”
E tutto questo cosa c’entra con le Vie e i Cammini?
Ho imparato dal camminare che è essenziale conoscere la storia dei popoli che hanno vissuto e vivono nei territori attraversati. Tutto quello che trovi è opera dell’uomo, i paesaggi, i beni culturali, le attività. Una Via non smetti mai di conoscerla. Non importa che sia molto lunga: l’importante è la conoscenza della storia che ha interessato il territorio attraversato che è un concentrato di eventi e di notizie di tutti i popoli che lo hanno abitato. La conoscenza di una Via è sempre in evoluzione.